Crisi immobiliare: Cina

Scritto il alle 07:59 da balrock@finanzaonline

A Pechino e dintorni, il prezzo delle case è diminuito in media del 35%, questo crollo è dovuto a causa della poca domanda e dell’ inflazione. Il professore dell’ Università di Pechino, Chovanek, dichiara che il controvalore di immobili invenduti è di circa 50 miliardi di dollari, questa flessione, afferma il professore, è iniziata ad agosto. Restano sempre previsioni di altri ribassi di prezzi per il futuro. Ci sono svendite in corso nelle città costiere con gli sviluppatori di Shanghai che, a novembre, hanno tagliato i prezzi del 25%, con grandi malcontenti dei precedenti acquirenti che si aspettano rimborsi. La cosa si sta diffondendo, le vendite di immobili sono calate del 70% nella città interna di Changsa. I prezzi dovrebbero essere diminuiti del 70% nella “città fantasma” di Ordos nella Mongolia Interna. Il China Real Estate Index riporta che lo scorso mese i prezzi sono calati solo dello 0,3 nelle 100 maggiori città cinesi. Si pensava spesso, che la Cina fosse immune dal collasso dell’immobiliare perché la finanza dei mutui è solo il 19% del PIL. I ricchi cinesi molto spesso comprano, due, tre o più appartamenti in contanti per parcheggiare i soldi, perché non possono investire oltre oceano e i tassi dei depositi bancari sono stati del –3% in termini reali quest’anno.

 

“Consideriamo anche che la Cina sta subendo un innalzamento dei tassi dovuto all’alta inflazione portatrice del Boom economico cinese mossa che, se non sorretta dalla classe media, rischia di diventare deflazione nel 2012

 

Una notizia del 22 dicembre 2011, vede in forte calo la fiducia degli imprenditori: su 5000 aziende il 32,9% si dichiara preoccupato, nel trimestre precedente erano solo il 25,7%, cè un’ aumento della percezione del rischio.

 

Anche l’ agenzia di rating Fitch, vede per l’ Asia le stime di crescita in calo, soprattutto per India e Cina:

 

Stime di crescita in calo per l’Asia nel 2012, a fronte del rallentamento dell’economia mondiale e delle politiche monetarie restrittive di Cina e India confrontate da un’elevata inflazione. Ha ridotto al 6,8% le attese di crescita del Pil asiatico 2012 da +7,4%. Quest’anno prevede un’espansione pari al 7,1%. Fitch stima +8,2% per l’economia cinese il prossimo anno (da stime precedenti pari a +8,5%) e +7,5% per l’India (da +8,2%) nell’esercizio che va dall’aprile 2012 al marzo 2013.

“Il taglio, riflette l’indebolimento delle prospettive nelle economie più avanzate da giugno e l’impatto dell’irrigidimento monetario in alcuni paesi asiatici, inclusi Cina e India, in risposta a un’inflazione elevata e persistente”. Fitch stima un tasso medio di inflazione in asia al 4,9% nel 2012 (+0,2 punti rispetto alle previsioni precedenti) e al 5,9% quest’anno (5,6% le attese precedenti).”

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3 commenti Commenta
serapias
Scritto il 24 Dicembre 2011 at 15:48

Auguro a tutti voi di trascorrere un sereno Natale, certo però che potevate fare un articolo sul Natale in modo da poter inserire i saluti!!!!! :mrgreen:

Scritto il 24 Dicembre 2011 at 17:02

l articolo del natale esce a brevissimo ma qui quando si pubblica un pezzo c e una ccoda lunghissima! e si siamo una grossa famiglia!
cmq augurissimi anche a te!

Scritto il 24 Dicembre 2011 at 18:27

serapias@finanzaonline:
Auguro a tutti voi di trascorrere un sereno Natale, certo però che potevate fare un articolo sul Natalein modo da poter inserire i saluti!!!!!

qui mica si pettina le bambole :mrgreen: … è colpa di gugù

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