Banche in crisi: l’ EBA e le ricapitalizzazioni delle banche

Scritto il alle 00:28 da balrock@finanzaonline

L’EBA (European Banking Authority) ha annunciato che per le 71 banche maggiori dell’ eurozona, cè una necessità di raccogliere entro il 30 giugno 2012, capitali per €114,7 miliardi. L’EBA ha aggiornato i risultati degli stress test condotti la scorsa estate sulla base dei risultati del terzo trimestre e calcolato quanto serve ad ogni banca per alzare il Core Tier 1 al 9% . Per le banche tedesche il fabbisogno complessivo cresce da €5,2 miliardi a €13,1 miliardi, per quelle italiane da €14,77 a €15,36 miliardi, per quelle austriache da €2,9 miliardi a €3,9 miliardi e per quelle belghe da €4,1 a €6,3 miliardi. Invariato il fabbisogno delle banche greche e spagnole rispettivamente a €30 e a €26,2 miliardi. Le banche francesi dovranno raccogliere €7,3 miliardi, quindi meno degli €8,8 miliardi stimati a fine ottobre.
Le banche europee avranno tempo fino al 20 gennaio per presentare i loro piani di ricapitazzazione.

 

 

 

Le 10 banche che secondo l’ EBA, hanno maggior bisogno di capitale:
Santander: 15,3
Unicredit 7,97
BBVA 6,33
Dexia 6,30
Commerzbank 5,31
Bpce 3,7
Monte Paschi 3,27
Deutsche Bank 3,24
Banco Popolare 2,73
Banco Popular Espanol 2,58

Giovedi, 8 Dicembre 2011 – 18:21
Unicredit ha esigenze di rafforzamento patrimoniale pari a 7,974 miliardi di euro, a cui deve dare soluzione entro la fine di giugno 2012. Lo evidenzia l’esercizio sul capitale della banca condotto dall’Eba, l’European banking authority e lo rende noto lo stesso istituto con un comunicato, che evidenzia come la stima sia in crescita rispetto ai 7,37 miliardi di ottobre a causa della perdita registrata nel terzo trimestre.

Gli istituti italiani,sottilineano che un Core Tier 1 al 9% entro giugno 2012 non appare una misura adeguata per banche che svolgono quasi esclusivamente attività di credito a servizio delle famiglie e delle imprese e che hanno rischi finanziari legati sostanzialmente all’esposizione verso titoli di stato italiani, approssimativamente il 50%.

Questa richiesta “ha comportato e rischia di comportare gravi impatti negativi per l’economia italiana, con specifico riferimento all’attività di erogazione del credito, nonché distorsioni della concorrenza su scala europea e nazionale”.

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3 commenti Commenta
lacan2
Scritto il 9 Dicembre 2011 at 10:04

Il governo italiano dovrebbe porre la priorità nell’affrontare questo problema, un paese le cui imprese sono poco capitalizzate e il cui capitale è fornito di fatto dalle banche, rischia una secca del credito che potrebbe recare enormi danni al sistema imprese e di riflesso al Pil. Le banche non solo restringono il credito per ridurre l’esposizione al rischio dovuta alle normative ma debbono poi reperire ulteriore capitale in una situazione in cui aumenta il costo della raccolta e quindi il costo per le imprese… a me sembra un problema che i media stiano sottovalutando …

Scritto il 9 Dicembre 2011 at 10:10

lacan2@finanza:
Il governo italiano dovrebbe porre la priorità nell’affrontare questo problema, un paese le cui imprese sono poco capitalizzate e il cui capitale è fornito di fatto dalle banche, rischia una secca del credito che potrebbe recare enormi danni al sistema imprese e di riflesso al Pil. Le banche non solo restringono il credito per ridurre l’esposizione al rischio dovuta alle normative ma debbono poi reperire ulteriore capitale in una situazione in cui aumenta il costo della raccolta e quindi il costo per le imprese… a me sembra un problema che i media stiano sottovalutando …

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