Dice l’OCSE: Italia in recessione nel 2012

Scritto il alle 13:02 da carloscalzotto@finanza

Legenda: OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) o Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) e Organisation de coopération et de développement économiques – OCDE in sede internazionale è un’organizzazione internazionale di studi economici per i paesi membri, paesi sviluppati aventi in comune un sistema di governo di tipo democratico ed un’economia di mercato. 
L’organizzazione svolge prevalentemente un ruolo di assemblea consultiva che consente un’occasione di confronto delle esperienze politiche, per la risoluzione dei problemi comuni.
L’OCSE conta 34 paesi membri e ha sede a Parigi
) per chi non sapesse chi sono ecco la fonte

Non servono nuove tasse!
Il pil dell’Italia segnerà un calo dello 0,5% nel 2012, contro il +1,6% previsto in
precedenza.
Lo rileva l’Ocse che rivede così al ribasso anche la stima 2011 a +0,7%, contro il precedente +1,1%.
Per il 2013 l’Ocse prevede una crescita a +0,5%. Sul fronte dei conti pubblici l’organizzazione con sede a Parigi ha stimato un deficit al 3,6% del Pil nel 2011, migliore del 3,9% previsto a maggio e all’1,6% nel 2012, migliore dell’iniziale 2,6%. Per il 2013 prevede un deficit praticamente in pareggio, allo 0,1% del Pil. Per quanto riguarda il debito, l’Ocse prevede 127,7% quest’anno, 128,1% nel 2012, 126,6% nel 2013. In salita la disoccupazione all’8,1% nel 2011, all’8,3% nel 2012 e all’8,6% nel 2013, mentre la crescita dei salari «sarà moderata». «Moderata» anche l’inflazione al 2,7% nel 2011, per poi scendere all’1,7% nel 2012 e all’1,1% nel 2013.
Alla luce delle nuove previsioni su pil e conti pubblici, ben al di sotto di quanto previsto nel bilancio 2012 «saranno necessarie ulteriori misure nel 2012» per riportare sui giusti binari il consolidamento. «La crescita potrebbe in qualche modo essere più alta se un’azione decisiva da parte del nuovo governo abbassasse velocemente lo spread sui titoli di stato e ripristinasse la fiducia». Tuttavia la programmata stretta di bilancio «è molto severa e richiederà una forte determinazione da parte del nuovo governo e potrebbe avere effetti di contrazione più forti di quelli previsti». L’Ocse mette nero su bianco la sua ricetta per fare uscire l’Italia dalla crisi. Tra questi, pareggio di bilancio nel 2013, taglio debito e avviare subito le riforme strutturali per rafforzare la crescita. Il governo Monti, si legge nel rapporto dell’Ocse, «ha poco spazio di manovra nell’azione di bilancio». Deve rafforzare il consolidamento e se necessario «introdurre ulteriori strette di bilancio per rimettere in ordine i conti». La strada da seguire è quella di un «restringimento della spesa, piuttosto che un aumento delle tasse». «Nuove amnistie fiscali sarebbero controproducenti». Il nuovo governo dovrebbe inoltre adottare «il prima possibile» le misure per concretizzare gli impegni della lettera dell’Italia all’Ue del mese scorso. Per quanto riguarda il mercato del lavoro occorre «aumentare la flessibilità e ridurre la frammentazione del mercato». «Imperativa» la moderazione salariale, mentre sul pubblico impiego bisognerebbe tagliare le differenziazioni regionali. Inoltre l’Ocse invita il gopverno ad andare avanti con la liberalizzazione delle professioni e i servizi all’impresa per spingare la concorrenza. «La privatizzazione dei servizi pubblici locali, si legge nel rapporto, e la creazione di regolatore indipendente migliorerebbero l’efficienza». Avanti anche le privatizzazioni e le misure per favorire l’ingresso di investitori stranieri anche nel settore finanziario.  fonte

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