Sotto i 50M$: Discovery Labs e Oxigene. Parte 1.

Scritto il alle 11:33 da cerealkiller

Come si possono definire aziende con capitalizzazione così bassa? Microcap forse, nanocap rende meglio il concetto.

In comune le due aziende hanno il bisogno di soldi e di portare un loro prodotto in fase commerciale. Discovery (DSCO) è la più vicina, la data prevista per il responso di FDA per Surfaxin è il 6 marzo 2012, sarà la quinta volta che ci provano, se non ho perso il conto.

Oxigene si trova invece ancora in fase di studio clinico, ha goduto di una certa visibilità prima dello scorso ASCO e, cosa più importante, di un enorme aumento della quotazione per poi tornare a quote terrestri causate da una fase di… la vogliamo chiamare ristrutturazione?. Vediamo nel dettaglio.

DSCO come detto ci riprova con Surfaxin.

Uno fra i fattori che maggiormente condizionano la vitalità del feto nelle ultime settimane di gravidanza è la sintesi del surfattante, una sostanza necessaria per garantire la normale espansione del tessuto polmonare . Viene prodotto nelle ultime settimane di vita intrauterina, e si distribuisce sulle pareti degli alveoli: è una sostanza tensioattiva che fa sì che tutti gli alveoli si dilatino contemporaneamente per ricevere l’aria respirata. Se alla nascita non sono presenti quantità sufficienti di surfattante polmonare, come avviene nel caso dei neonati prematuri, gli alveoli non si possono dilatare normalmente, e il neonato respira con estrema difficoltà; il tessuto polmonare si danneggia, e si formano dei depositi di fibrina.

Il risultato è che nei neonati in condizioni di grave sofferenza respiratoria gli alveoli sono completamente collassati o occlusi, con setti interalveolari ispessiti. In questo caso si parla di RDS (sindrome da distress respiratorio).

I neonati prematuri affetti da RDS spesso richiedono un supporto ventilatorio. La ventilazione meccanica (VM) erogata per mezzo del tubo tracheale, sebbene salva vita, è una procedura invasiva associata numerose complicanze quali infezioni, stenosi sottoglottica e tracheale e, soprattutto, displasia broncopolmonare.

L’introduzione dei surfattanti ha consentito di ridurre la mortalità dei bambini prematuri di oltre il 30%. CUROSURF (la concorrenza di DSCO) é un surfattante naturale ottenuto da polmoni suini (ma lo sapete quante cose abbiamo in comune con questi suini sopraffini?) contenente quasi esclusivamente fosfolipidi.

È a questo punto che entra in scena Surfaxin. Si tratta di un composto sintetico (quindi non di derivazione animale, il che dovrebbe renderlo più sicuro) che mira a replicare la composizione del surfattante dei polmoni umani, fintanto che il neonato non sia in grado di produrlo autonomamente. Sta cercando do ottenere l’approvazione da diversi anni (sono tornato indietro fino al 2004… poi ho detto basta…).

La sicurezza e l’efficacia sono state dimostrate in due trial, STAR e SELECT. Quest’ultimo in particolare è stato il pivotal trial più grande mai realizzato per RDS, disegnato per dimostrare la superiorità di Surfaxin Vs Exosurf altro prodotto sintetico non contenente però peptidi e Survanta, derivato bovino (sfida epica).

Oltre a dimostrarsi superiore (quindi più efficace e sicuro) della concorrenza, nei soggetti sopravvissuti e trattati con Surfaxin si notò una minor incidenza di BDP (displasia broncopolmonare… ne abbiamo parlato all’inizio dell’articolo) se comparato con Exosurf.

STAR è stato concepito come non inferiority trial vs CUROSURF (il porcino di prima), centrando l’obbiettivo di non inferiorità e ribadendo la tollerabilità al farmaco.

Ora, Surfaxin ha nel suo palmares 3 approvable letter (ai tempi si usava il che significa che FDA ritiene il farmaco approvabile (ci eravate arrivati da soli, eh? Ma scriverlo fa fico…) ma che alcune magagne sono da risolvere, ed una CRL. La NDA resubmission sembrava prevista per il 1Q11, invece è slittata di diversi mesi. Vediamo quali sono stati i problemi.

Il 17 aprile 2009 DSCO riceve la Complete Response Letter e viene invitata da parte di FDA ad un incontro per risolvere la pratica approvazione. Il 2 giugno 2009 (oh, le date le prendo in rete eh…) si svolge l’incontro che ha come tema principale il BAT test di Surfaxin (un modello sperimentale nei feti di coniglio) ed in particolare sui dati presentati da DSCO nella loro NDA per il farmaco generati col suddetto test e con il preterm lamb model of RDS (un modello animale ritenuto idoneo per la comparazione vs l’RDS umana). I dubbi maggiori risiedono sull’attività biologica nel tempo e sulle possibili differenze fra il farmaco negli studi clinici e quello che verrà messo in commercio. Qui viene chiesto sostanzialmente un test di stabilità.

DSCO ovviamente sosteneva di aver già dimostrato tutto negli studi clinici, FDA chiese che i risultati mostrassero, in tutti e due i modelli (BAT e preterm lamb), la medesima tendenza al miglioramento respiratorio, stabilendo, di fatto, un nuovo paradigma nel campo di queste ricerche. Non ritennero insomma statisticamente significativo lo sforzo di DSCO. Lo so, è un casino.

FDA disse anche che per accrescere le possibilità di guadagnare l’approvazione DSCO avrebbe potuto condurre un breve clinical trial utilizzando solo il BAT. E qui sembrava tutto in discesa.

DSCO ha provveduto ad ottimizzare il BAT impiegandolo in studi preclinici (disegnati come studi prospettici) assieme al preterm lamb impiegando diversi lotti di Surfaxin con l’intento di monitorarne l’attività biologica ad intervalli regolari in funzione della shelf life (il tempo prima del quale il prodotto deperisce, la data di scadenza se vogliamo) del farmaco.

Quindi?

Dopo aver ricevuto una, due, tre approvable letter, non molte aziende sarebbero andate avanti… DSCO punta quasi tutto sulla serie dei surfattanti e il nuovo standard potrebbe avvantaggiarli in una serie di prescrizioni simili, rendendo il compito più arduo ai concorrenti.

I dubbi di FDA si concentrano sul modello sperimentale nei feti di coniglio usato da DSCO ed in più di una occasione ha fornito alla compagnia indicazioni sui dati da presentare, gli aspetti da chiarire, spostando la NDA nel tempo. Il resto della storia lo conosciamo.

Mentre gli sforzi per far approvare Surfaxin procedevano, a Discovery Labs sono accadute altre due vicende.

Un anno fa circa, cambio di CEO, che sembrava essere un passo nella direzione corretta… e una fase 2 di Surfaxin che invece non lo era per nulla, facendo apparire il prodotto di DSCO come un placebo (i pazienti sottoposti a trattamento con Surfaxin hanno richiesto una media di 3,8 giornidi ventilazione meccanica contro i 4,1 giorni del placebo, differenza non significativa dal punto di vista statistico).

Credo che Surfaxin sia un buon farmaco, con alcuni limiti. Il fatto che il gel vada scaldato e agitato prima dell’utilizzo non lo rende idonea per le emergenze ed il volume da impiegare è superiore a quello di altri prodotti, ma la non inferiorità a Curosurf lo rende comunque interessante ed una valida opzione in più.

Surfaxin è destinato ai neonati, quindi ogni precauzione possibile va presa e credo sia stato fatto, deve essere approvato questa volta, e poi che siano i medici a decider se utilizzarlo o meno.

Capitalizzazione sottoterra, che sconta tutto il peggio possibile. Come sempre, il consiglio è di uscire prima del verdetto. Ci si può anche aspettare che arrivi prima della scadenza, visto che quelli di FDA, Surfaxin lo conoscono piuttosto bene…

Prossimo articolo Oxigene…

 

 

4 commenti Commenta
elisa
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 11:40

Che carucci! E il grande e grosso chi sarebbe? Saresti tu, per caso? lol lol

elisa
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 11:53

E i surfattenti, e gli alveoli e……mio nonno in carriola.
Tu sei un medico e che medico! Grande Pancettinaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!

    Scritto il 21 Ottobre 2011 at 12:20

    none! è tutta roba che raccatto nella rete, più cose che invento, ad esempio, gli alveoli non esistono, sono come i poltergeist!

elisa
Scritto il 21 Ottobre 2011 at 14:06

Eh, sì, e mio nonno si chiama Asdrubale, fratello minore di Annibale!

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